Corriere della Sera
venerdì 4 giugno 2004
Simona Fede: papà e Silvio i miei sponsor
“Berlusconi non c’entra. E’ stato Sandro Bondi a chiamare
mio padre se conosceva donne intelligenti da candidare alle Europee per Forza
Italia. E lui ha pensato a me. Lui – il papà premuroso – è Emilio Fede,
direttore del Tg4. Lei – la figlia prescelta per i collegio del Nord Est – è
Simona, 39 anni, un passato tra politica e giornalismo ed un presente speso a
districarsi tra pannoloni (ha cresciuto 3 figli che ora hanno 15,14 e 10 anni)
e boiserie (sono antiquario-architetto)”.
Dunque, è stato suo padre a “raccomandarla”?
“Gli avevo confidato lo scorso anno il desiderio di entrare
in politica. E lui aveva risposto solo: “buona idea”. Poi si è presentata
l’occasione. Ma non ha fatto solo il mio nome. E poi è un ritorno, non un
debutto”.
Perché?
“A 24 anni ero nel Psi e sono diventata assessore alla
cultura a Spilimbergo. Me lo avevano chiesto degli amici per portare voti: sono
arrivata terza. E dopo cinque anni, ho lasciato”.
Come mai?
“Per i miei tre figli. Con loro ho usato il metodo
steineriano, che avevo già usato nell’agricoltura biodinamica. L’amicizia:
parlare ed ascoltare”.
L’aplicherà alla politica?
“Beh, Steiner era vegetariano. E se guardiamo alla mucca pazza,
aveva ragione lui”.
Steineriana come Veronica Berlusconi.
“Sì, ma è un caso. Anche Silvio l’ho conosciuto da poco, al
momento della candidatura. Mi ha detto: “Lei ha un sorriso straordinario”.
“L’ho preso da mio padre” gli ho risposto. Lui ha chiesto informazioni, è
tornato indietro e si è scusato: “Lei è la figlia di un mio amico fraterno”, mi
ha detto abbracciandomi”.
Un bel momento.
“Sì, Berlusconi è straordinario, all’avanguardia, umano”.
A sinistra chi le piace?
“Emma Bonino”.
Non è esattamente di sinistra.
“Bhè all’inizio”.
Come mai torna alla poitica?
“Ho cresciuto tre piante sane, ora sono pronta ad aiutare il
partito. E a seguire gli ideali di famiglia”.
Cioè?
“Mio nonno Italo fu processato per antifascismo, poi fu
segretario di Togliatti e lasciò il PCI in polemica sulle foibe. Mia madre
fondò la prima sezione di Amnesty International”.
E suo padre Emilio?
“Come socialdemocratico mi ha insegnato l’onestà e
l’obiettività. Fu nel mirino delle BR, ricordo gli spari sotto casa, le telefonate
minatorie. Ancora oggi una qualche sinistra gli manda le bombe e vuole
tappargli la bocca”.
Sarà eletta? E cosa farà nel caso?
“Farò il possibile, lo giuro. A Strasburgo mi occuperò di
giovani e donne”.
Cosa le piace di Forza Italia?
“Tutto, tutto: il credo laico, le canzoni, la moralità del
fare. Ha ragione Berlusconi, la gente è quello che ha fatto e che si accinge a
fare”.
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